Dichiarazione di monsignor Santoro sugli esuberi ILVA

«Sono preoccupanti le notizie che mi giungono in merito al passaggio di proprietà di Ilva, faccio mie le ansie dei lavoratori e della città tutta.
Il momento richiede fermezza nel perseguire innanzi tutto la salvaguardia del lavoro, della salute e dell’ambiente così come abbiamo ripetuto ogni qual volta ne abbiamo avuto occasione.
Se da un lato le dichiarazioni dei ministri ci invitano alla fiducia, faccio mia la voce dei tarantini che non possono accontentarsi di rassicurazioni generiche: al Governo chiediamo impegni sottoscritti con le parti che garantiscano la piena occupazione e il rispetto dei diritti acquisiti degli operai. Attendiamo, pertanto, rassicurazioni ufficiali.
Lo spesso dicasi per il calendario delle prescrizioni ambientali.
Un solo giorno di ritardo nell’applicazione dell’Aia è un giorno in più di oltraggio all’ambiente, un giorno in meno di salute per i tarantini. Oggi ce lo ricorda il vento da Nord che li obbliga a restare in casa, a chiudere le finestre, ad aver paura di respirare.
Non possiamo essere tranquilli.
Per questi motivi esprimo la mia vicinanza ai lavoratori del siderurgico che hanno indetto per lunedì 9 lo sciopero.  Taranto, per troppo tempo divisa, lacerata, deve trovare lo slancio per far sentire forte la propria voce in un momento così cruciale della sua storia».
+ Filippo Santoro
Arcivescovo Metropolita di Taranto
Presidente Commissione Cei per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace.