La festa dell’Immacolata, patrona principale, sia messaggio di speranza

La festa dell’Immacolata, patrona principale della città è l’occasione ancora una volta per ripartire da una storia di fede dalle radici profonde e stabili. La devozione dei tarantini, l’attaccamento alle tradizioni sono indicatori di uno spirito di tenacia, non visibile in superficie ma sicuramente connaturale, resistente alle crisi e alle prove. L’Immacolata ricorda a tutti che il male non vince; che il mistero della Madre, preservata dal peccato originale in forza dell’amore infinito del Figlio sulla croce, ci abbraccia e ci protegge. I tarantini hanno consolidato il patrocinio della Vergine Immacolata attribuendo alla sua intercessione gli scampati pericoli di ben due terremoti e con tenerezza hanno tramandato a noi il cambiamento delle mani del simulacro, mutate nella posa in segno di protezione e di preghiera efficace per il capoluogo ionico.
Non voglio perdere l’occasione di una festa che ci intercetta tutta la nostra comunità come famiglia di famiglie, per richiamare il valore della comunione, dell’unità, per incoraggiarci a vicenda. Certo vorremmo tutti un periodo natalizio più sereno, con segni meno timidi di ripresa. Penso alle famiglie in difficoltà, ai commercianti, alle innumerevoli incertezze del lavoro, alle vertenze che ogni giorno crescono e vanno ad assommarsi a quelle più grandi della salute e dell’ambiente. Le ultime questioni legate ai finanziamenti per la sanità, che per noi tarantini anche se briciole, sono importanti per migliorare situazioni ormai insopportabili. Non dobbiamo però, lasciarci cadere le braccia, come ci invitano i profeti in questo tempo di Avvento, mai demordere e farci trasportare alla deriva dallo scoraggiamento. Questa festa dell’Immacolata ci aiuti a raccogliere le forze, a ritrovarci come unico popolo cha ha cuore obiettivi e sentimenti comuni. Il segnale al Governo è stato dato e adesso dobbiamo continuare tenacemente a chiedere a chi ci governerà, chiunque sia, di ascoltarci perché nessuna crisi possa far depennare Taranto dall’agenda. Non dobbiamo scendere al di sotto delle attenzioni fin ora guadagnate a caro prezzo. Le questioni aperte devono procedere verso una soluzione, perché le risposte di cui Taranto ha bisogno non retrocedono dalla loro urgenza. Solo l’unità può salvarci da becere strumentalizzazioni, dall’essere usati con i nostri drammi, dal diventare solo contenuto di spot più o meno convincenti di denuncia che poi lasciano il tempo che trovano. Alcuni segnali desideriamo che continuino: il concorso internazionale di idee per la Città Vecchia, il porto, le bonifiche, tutti gli intenti legati al turismo. Non dobbiamo e non possiamo smettere di sollecitare le buone volontà perché il bene raccolto non vada perduto. L’emergenza Taranto è prioritaria per il Paese  ed è al di sopra di qualunque colorazione politica.
La festa dell’Immacolata, patrona di Taranto, perché l’ha difesa dai crolli, dalle calamità, sia un’opportunità di preghiera, di fiducia e di impegno responsabile. Non festeggiamo solo per tradizione, ma perché strenuamente convinti che non siamo soli, che il male non vince, che i santi sono con noi e ci sostengono nel cammino, soprattutto nelle difficoltà. Buona festa dell’Immacolata a tutti.