«In questi otto anni ne abbiamo visto tante; tanti decreti e tanti accordi, né riteniamo che l’ultimo provvedimento del Governo sul siderurgico di Taranto tenga conto di tutte le possibilità in campo, particolarmente quella di una progressiva totale decarbonizzazione, così come registriamo anche la mancata attenzione alla voce del territorio e delle istituzioni locali.
Tutti devono essere ascoltati purché si parli di soluzioni concrete e realistiche e non si possono ignorare i tarantini.
Per questo continuerò a battermi.
Un governo deve svolgere il ruolo che gli compete, governare, e sarà giudicato dai fatti; per ora è bene ascoltare quanto dice A. Guterres, segretario generale dell’ ONU: “Gli scienziati ci dicono che a meno che il mondo non tagli la produzione di combustibili fossili del 6% ogni anno fino al 2030, le cose andranno molto peggio. Invece, è sulla strada per salire del 2%. Stiamo andando nella direzione sbagliata. Solo un determinato #climateAction può prevenire il disastro”.
Al vescovo sta a cuore la salute dei cittadini e della città e quindi occorre eliminare la causa di tante malattie e di morti per l’inquinamento; allo stesso tempo desideriamo che nella drammatica situazione sociale ed economica che al Sud stiamo vivendo siano offerte proposte concrete per alternative che salvino i posti di lavori e garantiscano uno sviluppo eco-compatibile.
Sarà quindi indispensabile utilizzare bene le risorse del Next generation EU.
Nel frattempo non va trascurato l’enorme dramma sanitario che stiamo vivendo.
Taranto da essere la provincia più virtuosa della Puglia nella prima fase pandemica ora è tra quelle che registra il maggior numero di contagiati e di decessi: emergenza che si somma ad emergenza.
Anche su questo occorre un cambiamento di rotta che riguarda non solo il comportamento dei cittadini che deve essere di responsabilità e giudizio, ma anche delle istituzioni che hanno la responsabilità di garantire un’offerta sanitaria all’altezza dei bisogni del territorio»
+ Filippo Santoro
Arcivescovo di Taranto